Non ho cercato niente consciamente, cercavo come
tutti cercano senza saperlo, nelle frizioni della vita quotidiana. Per le
grandi sofferenze l’ego ha finito per cadere in
cenere, generando la percezione che noi non siamo che ENERGIA. Non è più
attraverso la testa che viene l’ informazione, ma
attraverso il corpo tutto intero. Grazie a questa nuova sensibilità, la
relazione con il mio compagno è stata meravigliosa. Era la relazione che ci insegnava a comportarci insieme e non più il desiderio di
ciascuno. L’energia di presenza veniva dalla relazione, nel rispetto
dell’altro, con un desiderio evidente di non lasciare niente al caso, guidati da quella
energia che ci circondava. I nostri corpi prendevano il tempo per avvicinarsi,
tanto le pulsioni erano potenti. Nell’ascolto di queste si produce il
rilassamento. E’ attraverso quell’abbandono che tutto è possibile. Non c’è
giudizio da portare al desiderio del piacere, il desiderio è un ricordo, un riconoscimento
dell’origine. L’energia d’amore permette la scomparsa, per qualche momento, del
pensiero e l’apparire del “essere testimone”.
Amare è essere l’altro, vederlo, sentirlo com’è e non come si vorrebbe
che fosse. Tutto è lì. Rispetto, è il moto conduttore, qui, sinonimo di
onorare, venerare… Quando quella energia diventa
cosciente, è il rispetto d’essere che essa ci ispira…
Un bambino nasce senza
sbarramenti. Non c’è ombra; poi, a seconda del suo ambiente, si costruisce un muro che è
d’ostacolo alla conoscenza di ciò che profondamente è. Nella relazione intima
con l’altro, c’è l’occasione di ritrovare ciò che si è profondamente,
seppelliti sotto le resistenze, il peso degli ostacoli, degli errori e di tutto
ciò che nuoce alla nostra anima. Andare incontro all’altro è un’occasione per
scoprire ciò
che manca in noi. Nell’ascolto attento delle percezioni, scontrarsi con il
Tutto fa crollare il muro costruito, secondo l’intensità che si mette a vivere
“con”.
Quel meccanismo non è compreso all’inizio, perciò il contatto con un
ostacolo è rifiutato. Si genera una de-pressione, cioè
un cambiamento di pressione, d’energia.
Non si capisce ciò che capita, perché c’è una cattiva percezione di sé e delle
energie (emozionale, intellettuale, sessuale ). Essere nell’attenzione di quei
movimenti più o meno sottili in sé, delle tensioni, delle sensazioni, dei
fastidi e a volte del rilassamento che si produce, approda a una
meravigliosa conoscenza di sé…
Orientarsi verso una precisa osservazione di sé, provare a vedere ciò che
fa, nella mente, ostacolo alle percezioni cristalline di sé, non separate dal Tutto… Come essere nel vero con se stesso? Se si può essere integrati rispetto a sé, l’energia
d’attenzione comincia a non essere più nella testa, ma si può esprimere e
diffondere nel corpo.
C’è allora una migliore circolazione e questo mette in luce gli anfratti,
l’informazione diventa più chiara… non c’è niente da vedere in quei posti,
poiché ciò che blocca è immaginario.
Per vederlo, è indispensabile conoscere la paura, perché all’inizio non
si sa che non c’è niente, per la mente è reale, tanto è forte il contrasto con la struttura che
si crede di avere ( l’immagine che ci si fa di sé ).
Si cade nel nulla, e l’energia si manifesta in pieno. Si è come un
imbuto, la testa capta tutte le impressioni che si offrono e il corpo fa la
scelta e tocca il nostro essere profondo.
Nel presente c’è la totalità di sé, come accedervi?
La presa di coscienza della paura soggiacente
nasce dalla constatazione che non c’è niente da perdere. Quando cade la paura, quella energia d’attenzione, che punta verso ciò che si è,
viene acutizzata, sul filo del rasoio… Essere pienamente coscienti di sé,
essere interi è talmente gioioso…
La nostra paura fa paura all’altro.
Prenderne coscienza con l’osservazione apre delle porte a livello
cerebrale, si liberano dei nodi d’energia, i cadaveri immaginari nascosti nei
nostri armadi mentali sono scoperti e non ostacolano più. La mente ha integrato
le informazioni che si credono reali e metterle in luce permette lo sciogliersi
degli ostacoli: cade il muro e passa direttamente il flusso.
Quello che è successo allora nel mio corpo è una
montata folgorante dell’energia nella colonna, le cellule si sono capovolte e
sono entrate in risonanza con tutto ciò che è presente. Il vero lasciar andare
ha permesso alle cellule che erano nell’ombra, velate dalla mente, di trovarsi
rischiarate dalla coscienza.
E’ una vera esplosione, sentita fisicamente, e che mette in relazione con
l’evidenza. Non si è più in un sogno. E’ l’unità con ogni cosa che appare. E’
così ENORME che al corpo occorre del tempo per digerirlo. Si ha bisogno di
passarlo agli altri, di dire agli altri di risvegliarsi, di non camminare più a
lato di se stessi, ma ciascuno secondo il suo percorso. Si sente che in presenza di un altro l’energia scorre liberamente,
l’altro riceve secondo la sua apertura. Anche se non è
cosciente, a livello delle sue cellule, riceve. Esse riconoscono quella energia e, se esse non possono dirigersi come antenne
verso una direzione che porta alla sorgente, a causa di una mente troppo
pesante, sentono ed entrano in risonanza subito, sono un poco riscaldate, la
loro liberazione prenderà il tempo necessario…
Per prepararsi a incontrare intimamente l’altro,
imparare a rivolgersi a sé diventa indispensabile; tecniche come lo yoga, il
rilassamento, la meditazione, possono essere un aiuto, come ciò che si fa con
passione, ciò che i nostri occhi prendono come supporto e che per un certo
tempo ci rendono felici.
Nella passione c’è amore, prendere coscienza grazie a quel supporto,
dello sguardo che si porta su ciò che ci piace e comprendere perché ci attira.
A cosa fa eco interiormente? Forse le cellule riconoscono una qualità di
vibrazione?
Perché un quadro, lo sguardo di un bambino ci commuovono? Perché
si sceglie un bicchiere fine per bere un buon vino? C’è una simbiosi sottile
tra loro, si sa che questo fa piacere al corpo, procurargli piacere.
Per noi il vino sarà ancora più buono grazie al bicchiere che rivelerà la
sensibilità permettendoci di armonizzare qualità differenti.
E’ il desiderio provato che si può prendere come supporto. Le nostre sensazioni conducono a questo.
Nient’altro che il gesto di aprire le ante di un mobile e sapere che vado a scegliere un bicchiere, fa nascere una gioia, quella
di accompagnare il vino…La preparazione di un incontro tra due corpi fa appello
allo stesso sentire, tocca in profondità.
E’ attraverso supporti che si giunge al
piacere, bisogna osservare cosa succede perché non ci sia confusione tra la gioia
provata e lo stesso supporto. L’energia del piacere, gustata coscientemente,
libera le cellule, le svela, si è veri con sé. Sorprendersi
mentre si prova piacere, essere meravigliati con la facilità di un bambino…
Nelle relazioni sessuali, c’è quel rapporto con il piacere cosciente che
può essere scoperto, quello scambio di energie,
quell’esperienza liberatrice nell’amore per l’altro. E’ un supporto di
conoscenza di sé. Dipende dalla profondità dell’amore provato; se è un amore senza attese, con rispetto, vuol dire che sono già
saltati degli sbarramenti…Le cellule funzionano già in modo armonioso e il
viaggio comune è inevitabile.
Il contatto fisico è molto importante quando si
è all’ascolto del corpo. Le informazioni sono preziose; se non si capiscono, si può
passare a lato di qualcosa di straordinario. Se ciascuno prende coscienza di
ciò che è una vera relazione
con un compagno, tutto c’è…
Prendere coscienza che non si è che uno, nell’istante,
toccare quell’unità è un supporto formidabile.
Allora è l’Amore incondizionato che si esprime, ma generalmente non è
questo che accade oggi; anche la parola amore è così sprecata.
C’è un tale salto tra l’intensità di ciò che si può percepire e il modo
in cui si svolge la maggioranza dei rapporti, che è
spaventoso.
Non essere coscienti del valore di un tale incontro…
Tuttavia si può restare con quella energia di
fusione se è possibile abbandonarsi totalmente, se non si ha più paura, se non
facciamo più ostacolo all’energia allora
disponibile.
L’apertura è tale che può bruciare tutto. Se la
mente è lì per disturbare, o per distogliere l’attenzione, e le immagini
sfilano… ritornare alla sensazione, senza cacciarle; perderanno da sole
l’importanza che gli si attribuiva. Come c’è un profondo
desiderio di cambiamento, ci sono molteplici agganci possibili, il
toccare, la parola, l’atmosfera luminosa. E’ importante preparare un’atmosfera,
per esempio con una candela, un profumo…tutti fattori che aiutano i sensi a
diventare supporti… In una vera relazione, ciascuno si adopera per offrirsi
all’altro.
L’apparenza fisica non ha allora più veramente grande importanza. Quando
si fa l’unità, non c’è più né uomo né donna, la mente lascia il posto a una energia che eleva fino a livelli sottili di
sensibilità. Il rispetto è essenziale, l’altro non è
più un oggetto, messo a distanza per paura. Non è affatto facile abbandonarsi,
lasciarsi andare. Aiutarsi vicendevolmente è possibile, sentendo il desiderio
dell’altro, sentendo l’altro che si apre. Non si
esiste solo per se stessi quando ci si fonde in
quell’ascolto. Si vede l’altro per ciò che è con le sue paure, le sue fragilità, i suoi desideri. E’ già un passo enorme. C’è come un prolungamento di sé, con la distensione, il lasciar
andare…l’energia fa il resto.
Essere nell’aspettativa dell’altro falsa la
relazione, è farsene un’immagine, fossilizzarla, metterla all’esterno; allora
non c’è relazione autentica possibile. L’altro può sentire il desiderio troppo
forte che lo prende. Volere troppo non è desiderio di dare; è una costruzione,
lo sente. Sente tutto, anche inconsciamente; non metterà parole, ma farà un
passo indietro!
L’unione di due esseri è la frizione di due anime, si è
lì per questo! E’ lì che può accadere l’implosione, molto di più che in un
qualsiasi altro sfregamento! In quella esplosione
nucleare in sé, si sente quella potenza di liberazione…